Nell'antichità la Magna Grecia era conosciuta come Megále Hellás (Μεγάλη ῾Ελλάς), rappresenta un insieme di città poste nell'Italia meridionale fondate da membri di popolazioni greche (Ioni, Dori, Achei, Eubei, Calcidesi), emigrati dalle loro patrie per ragioni politiche ed economiche.

In questo modo le culture ellenica ed orientale sono approdate nel sud della penisola, popolato all'epoca dagli Enotri, popolazione autoctona, successivamente emigrata in Sicilia.

Nel corso dei secoli si è erroneamente pensato che questo territorio ebbe uno sviluppo subordinato a quello della madrepatria. In realtà queste città conobbero uno sviluppo proprio in vari settori, come l'arte, la scienza, la filosofia. Si arrivò così al punto che tale regione si guadagnò presso la madrepatria l'appellativo di "magna".

Essa divenne luogo di approdo delle navi provenienti dall'Asia e dalla Grecia, dunque sede di numerosi e prolifici commerci. L'arte e la scienza magnogreche vennero rapidamente conosciute in tutto il mondo.

La colonizzazione greca è il termine con cui si definiscono due "ondate colonizzatrici" da parte dei popoli greci prima nel IX sec. a.C. e poi nel V sec. a.C.

 

La prima colonizzazione

La prima colonizzazione greca fu causata dall'invasione dei dori intorno al X secolo a.C. Si tratta di un evento di cui non abbiamo testimonianze dirette, a causa della scomparsa delle fonti scritte nella cosiddetta età pre-arcaica o medioevo ellenico.

Dopo la caduta dei Micenei ci fu un primo spostamento verso le coste dell'Asia Minore da parte di alcune popolazioni; durante il XI secolo gruppi di coloni arrivarono nell'Attica stabilendosi nella parte centrale della costa anatolica e sulle isole prospicienti di Samo e Chio: quest'area prese il nome di Ionia. A Nord si stabilirono coloni di stirpe eolica (provenienti dalla Tessaglia e Beozia) dal quale la regione prese il nome di Eolide. Infine i Dori si stanziarono nella parte meridionale delle coste e nelle isole di Coo e Rodi.

 

Conseguenze politiche

In seguito alla prima colonizzazione (terminata a metà del IX sec. a.C.), le zone antistanti il Mar Egeo (coste della Penisola ellenica e della Penisola Anatolica), si poterono distinguere tre distinte fasce di colonizzazione:

  • La fascia dorica, dove si stabilirono i dori. Si tratta delle zone più meridionali dell'Asia Minore e di buona parte del Peloponneso. Tra le città doriche si possono annoverare Alicarnasso e Cnido in Asia Minore e Corinto e Sparta in Grecia, oltre alle isole di Creta, Rodi e Cipro.
  • La fascia ionica, dove si stabilirono gli ioni. È una fascia centrale, che comprende le città di Mileto ed Efeso in Asia Minore e di Atene in Grecia, note per essere state la culla della filosofia, oltre all'isola dell'Eubea e alla penisola dell'Attica.
  • La fascia eolica, patria degli eoli. È la regione più settentrionale, che comprende molta della Grecia continentale, la Beozia e parte del Peloponneso. Tra le città in Asia Minore vanno nominate Smirne e Mitilene, l'isola di Lesbo (Sporadi), patria della poetessa Saffo.

 

La seconda colonizzazione

La seconda colonizzazione avvenne per motivi diversi, dall'VIII al V sec. a.C. I cittadini liberi (il demos) reclamavano maggiore autonomia e, con l'arricchimento che portarono loro i commerci e gli altri beni mobili, decisero di avventurarsi a colonizzare nuove terre. Inoltre, la Grecia era un paese povero di risorse come fiumi, campi coltivabili, dato il territorio scosceso e tutto ciò contribuì alla scarsità di materie prime, che portò alle migrazioni. Furono colonizzate l'Italia meridionale e insulare (importanti le colonie di Zancle, Trapani, Taranto, Catania, Agrigento, Neapolis, Paestum, Locri, Metaponto e molte altre), la Francia (Massalia e Nicea, poi Marsiglia e Nizza) e parte delle coste spagnole e del Maghreb. Furono fondate molte colonie anche sul Mar Nero, tra cui le celeberrime Bisanzio (poi Costantinopoli e oggi Istanbul) e Trebisonda.

 

Le caratteristiche delle colonie

Le nuove colonie greche si caratterizzavano per il forte legame con la madrepatria, che non le considerava "città di serie B", bensì proprie estensioni a pieno titolo: erano a tutti gli effetti delle città greche, nei costumi, nell'organizzazione, nell'urbanistica e nella lingua. Ogni colonia greca conservava una notevole autonomia culturale e, quando possibile, la impone nei territori colonizzati. Anche quando le colonie greche sono assoggettate da civiltà superiori, tendono a mantenere una propria autonomia culturale e politica nei confronti dei dominatori. Un'altra caratteristica importante delle colonie greche è la lingua. Seppure differenziata in mille dialetti, la lingua greca ha una grammatica basilare comune per tutti i greci. Col passare dei secoli il dialetto greco 'attico', quello maggiormente utilizzato dagli scrittori, diventa la lingua ufficiale dei popoli greci. L'introduzione dell'alfabeto fonetico fenicio nel IX secolo a.C. consente alla civiltà greca di evolvere dalla cultura orale a quella scritta.