Uno dei due gruppi in cui si divideva il popolo dei messapi, nell’odierna penisola salentina: i Calabri verso il Mare Adriatico, i Sallentini verso lo Ionio.

Quando Roma conquistò la penisola (inizi del 3° sec. a.C.), i Calabri non comparivano nei fasti trionfali, accanto a Sallentini,Tarentini e Messapi, a meno che essi non fossero compresi tra questi ultimi. Tuttavia più tardi il loro nome prevalse e la penisola fu denominata Calabria, nome che nel 7° sec. si estese alla terza regione augustea, comprendente la Lucania e il Bruttium.

Calabri e Sallentini furono detti dapprima i due gruppi in cui si suddivideva il popolo dei Messapi, abitante l'estrema penisola orientale d'Italia: i primi tenevano la parte di questa penisola situata verso l'Adriatico, i Sallentini la parte sud-occidentale e le rive dello Ionio. Quando la penisola sul principio del sec. III a. C., fu ridotta da Roma in suo dominio, il nome dei Calabri non compare nei fasti trionfali accanto a quello dei Tarentini, dei Sallentini e dei Messapi: si potrebbe tuttavia pensare che con quest'ultimo termine si alludesse a loro. D'altra parte è certo che più tardi il loro nome prevale sugli altri e dà il nome alla penisola. La Calabria terminava a mezzogiorno con il promontorio Iapigio o Sallentino (capo di S. Maria di Leuca) ed era bagnata a levante e a ponente dal mare; il suo confine settentrionale era segnato da una linea che andava dall'Adriatico allo Ionio a nord di Brindisi e di Taranto. Ai fini amministrativi la Calabria fu riunita all'Apulia, sia nella partizione augustea, sia nell'ordinamento dioclezianeo; solo eccezionalmente la troviamo sotto un medesimo legatus iuridicus con la Lucania e i Bruzi.

Il lungo sviluppo delle coste non dava luogo che a due porti, tuttavia molto frequentati: Brindisi e Taranto; di secondaria importanza era Otranto. L'interno del paese si elevava di qualche decina di metri sul livello del mare in un altipiano uniforme che, quantunque sassoso e povero d'acqua, non era peraltro privo di risorse agricole e pastorizie. Di queste viveva la popolazione che, sebbene in età romana non fosse più così densa come nelle epoche più antiche (Strabone, VI, 281), si raccoglieva tuttavia in centri abitati di una certa importanza: Kallipolis (Gallipoli), Rudiae (Rugge), Lupiae (Lecce), Veretum, Valesium (Valesio), Uzentum (Ugento), Neretum (Nardò), Baletium (Alezio), Manduria. Tre strade principali la percorrevano: una interna, da Taranto a Brindisi per Hyria (Oria) e Mesochorum, che era l'ultimo tratto della via Appia, e due costiere; da Brindisi a Taranto, continuazione della via Traiana, e da Otranto a Taranto.