I Carricini erano una delle quattro tribù che costituivano il popolo dei Sanniti: era la tribù più settentrionale e probabilmente la meno numerosa. Nelle fonti si trovano anche le denominazioni di Caraceni, Carecini e altre, che tuttavia derivano probabilmente da corruzioni del nome originario.
Occupavano pressappoco l'area del basso Abruzzo compreso tra il fiume Sangro e le pendici della Maiella: il loro territorio era delimitato a nord e ad est da quello dei Frentani, a sud da quello dei Pentri, e infine, ad ovest da quello dei Peligni. Il popolo carricino si divideva in due gruppi: i Carricini supernates, che occupavano la parte settentrionale della loro regione ed avevano come centro principale la città di Juvanum (i cui resti sono visibili nel territorio tra i comuni di Torricella Peligna e Montenerodomo) e i Carricini infernates, nella parte meridionale, il cui centro principale era Cluviae (le cui rovine sono state identificate con quelle rinvenute a Piano Laroma, frazione del comune di Casoli).
Questa piccola comunità faceva parte della Confederazione sannitica, la grande antagonista della Roma di età repubblicana, contro la quale partecipò alle guerre sannitiche e poi alla guerra sociale. Il territorio dei Carricini venne occupato dai Romani nel corso della seconda guerra sannitica (nel 310 a.C. circa) ed essi stessi vennero in seguito, a poco a poco, assimilati.