I primi insediamenti umani in Calabria risalgono al paleolitico; nel neolitico e nella sua fase conclusiva - l'eneolitico - la Calabria ospita popolazioni presumibilmente mediterranee alle quali, nell'età del bronzo ed agli inizi dell'età del ferro, si sovrappongono nuclei iberici e liguri. Stanziamenti paleolitici sono stati rinvenuti a Praia, Scalea, (Grotte di Talao), Cirella e Papasidero; stanziamenti neolitici, oltre a Papasidero, a Favella (alta valle del Crati), Girifalco e nelle Grotte di S. Angelo (Cassano); resti dell'età del bronzo sono stati scoperti nelle citate Grotte di S. Angelo, a Nocera Tirinese e Tiriolo; testimonianze degl'inizi dell'età del ferro sono le necropoli pre-elleniche di Amendolara, Francavilla, Cirò, Serra d'Aiello, Nicotera, Grotteria, Roccella, S. Eufemia d'Aspromonte, Locri, Calanna e Reggio. In epoca protostorica la Calabria era abitata prevalentemente da popolazioni tra di loro affini: Enotri (nella fascia tirrenica centrale e settentrionale), Choni (nella fascia jonica centrale e settentrionale) e Itali o Morgeti e Siculi al sud; dagl'Itali, il cui nome risale all'animale totemico (il vitello, in osco " vitluf " in latino <<vitulus>>), la regione prese il nome  ITALIA  (VI sec. a.C.) che si estese quindi a tutta la penisola.

 

La Calabria fu detta Italia

Secondo i Greci, la regione sarebbe stata abitata prima della colonizzazione da più comunità, tra cui gli Ausoni-Enotri (coltivatori della vite), che furono gli Itali, Morgeti, Siculi, i Choni. E proprio dal mitico sovrano Italo, la Calabria fu detta "Italia". Ma chi era in realtà, Italo? Solo una figura mitologica e leggendaria, o un vero e proprio fondatore del primo assetto politico ed etnico della Calabria? Ormai i ricercatori propendono per la seconda ipotesi, collocando la presenza di Re Italo nella prima metà del XV secolo a.C. Antioco di Siracusa, considerato il primo storico dell'Occidente ce lo raffigura come "Un Re buono e saggio, capace di sottomettere le popolazioni vicine facendo uso di volta in volta della persuasione e della forza", Italo il Re degli Enotri che mutarono il loro nome in Itali, suo figlio Italo Morgete, da lui furono detti Morgeti.

 

Arrivo degli Enotri a Reggio Calabria e il nome Italia

Si era dunque formato nei secoli anteriori allo sbarco dei greci un agglomerato più ampio con il nome di Rhegion (Ρηγίων), e prima ancora noto come Erythrà (Ερυθρά), abitato in epoche diverse da popoli appartenenti alle stirpi degli Ausoni, degli Enotri e infine degli Itali-Morgeti.

Dionigi di Alicarnasso e Diodoro Siculo ci dicono che gli Ausoni erano stanziati nella zona di Reggio già intorno al XVI secolo a.C. Mentre gli Itali, secondo molte fonti tra cui lo stesso Dionigi di Alicarnasso, Tucidide e Virgilio, dicono che questi ultimi erano un ramo degli Enotri, e che i Morgeti non avevano seguito la maggioranza del loro popolo nel passaggio alla vicina Sicilia (dando poi il loro nome all'isola).

Il piccolo nucleo rimasto al di qua dello Stretto era stato governato da un Re-Patriarca che con saggezza e generosità aveva conquistato il cuore dei propri sudditi, entrando nella leggenda popolare e nel mito come Re Italo (suo figlio Morgete fu Re dei Morgeti). Alla sua morte i sudditi avevano deciso di assumere il nome di Itali. E con il tempo il territorio della punta dello stivale prospiciente lo Stretto aveva preso il nome di "Italia".

« Italo, uomo forte e savio. »
(Dionigi di Alicarnasso)
« Quella regione fu chiamata Italia da Italo, re arcade. »
(Tucidide)
« Nell'Italia vi sono ancora dei Siculi e il paese fu chiamato Italia da Italo, un re dei siculi che aveva questo nome. »
(Tucidide, Storie VI,4,6)
« Dagli Enotri cólta, prima Enotria nomossi: or, com'è fama, preso d'Italo il nome, Italia è detta. »
(Virgilio, Eneide III, 164)

Secondo altre fonti questo nome era legato a una delle fatiche di Eracle contro Gerione. Certo è però che l'arrivo dei greci non fece scomparire tale nome, anzi si espanse offrendo una illuminante testimonianza della straordinaria mescolanza di culture, tradizioni e riti religiosi tra le popolazioni autoctone e i nuovi arrivati che si realizzò con l'arrivo dei greci. Da una felice combinazione di diverse culture quindi scaturì quella tipica civiltà meticcia dei Greci d'Occidente, che più tardi si sarebbe guadagnata la definizione di Magna Grecia.

Con il passare del tempo il nome Italia si consolidò nell'uso comune cominciando a definire gli abitanti delle città-stato del Mezzogiorno prima come Italioti, poi Italici con l'arrivo dei Romanie, solo molto tempo dopo avrebbe risalito la penisola per definirla "Italia" nella sua interezza con la conquista della Gallia Cisalpina da parte di Giulio Cesare.

 

Arrivo degli Enotri a Catanzaro e il nome Italia

Intorno al X secolo a.C., giunsero nell'area catanzarese gli Enotri, che da un secolo circa si stavano stabilendo in Italia. L'integrazione con le popolazioni locali fu pacifica e consentì un ulteriore aumento della popolazione soprattutto sulla costa. Alcuni ritrovamenti di antiche necropoli con iscrizioni riconducibili a questo popolo, sono avvenuti nell'attuale quartiere Germaneto, in un'area adiacente all'antica Scolacium lungo il fiume Corace. In questo periodo l'intero istmo di Catanzaro fu dominato dagli Enotri, capeggiati dal Re Enotrio Italo, che si stanziò definitivamente nella terra tra i due golfi, come affermano chiaramente Antioco da Siracusa e Aristotele:

« "L'intiera terra fra i due golfi di mari, il Nepetinico e lo Scilletinico, fu ridotta sotto il potere di un uomo buono e saggio, che convinse i vicini, gli uni con le parole, gli altri con la forza.

Questo uomo si chiamò Italo che denominò per primo questa terra Italia. E quando italo si fu impadronito di questa terra dell'istmo, ed aveva molte genti che gli erano sottomesse, subito pretese anche i territori confinanti e pose sotto la sua dominazione molte città". »

(Antioco di Siracusa V secolo a. C.)
« Italo, re degli Enotri, da lui in seguito presero il nome di Itali e Italìa l'estrema propaggine delle coste europee polo a delimitata a Nord dai golfi [di Squillace e di S.Eufemia], di lui dicono che abbia fatto degli Enotri, da nomadi che erano degli agricoltori stabili, e che abbia imposto loro nuove leggi, istituendo tra l'altro per primo le sissizie »
(Aristotele, Politica, VII, 10, 2-3)

Il reale motivo per cui gli Enotri si stabilirono definitivamente in quest'area fu la sconfitta subita dai Lucani, in Puglia, Basilicata e Calabria settentrionale che spinsero questo popolo a scendere fino ad occupare parte della Calabria centro-meridionale fino all'attuale zona della piana di Gioia dove presero il nome di Ausoni da Re Siculo Ausone figlio di Re Enotrio Italo.

Secondo Strabone,Italo fu il fondatore di Pandosia Bruzia, la capitale del suo Regno ,probabilmente da identificare con la città odierna di Acri.

 

Società

Vera, probabile o falsa che sia stata l'ipotesi della origine greca del loro eroe capostipite, certo è che l'elemento indigeno, così come sarà durante la colonizzazione storica degli Achei e sempre nella storia di tutti i popoli, giocò un ruolo fondamentale nello sviluppo di una civiltà che costituì l'embrione di quella magnogreca poi, romana dopo e occidentale infine.